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martedì 1 marzo 2011

UFC QUESTO GRANDE SPORT!

Ormai in America è diventato uno degli sport da combattimento più acclamati e seguiti dopo la boxe. Si tratta dell’UFC, il campionato americano di arti marziali miste, lo sport più violento e selvaggio, mai concepito in un ring, uno spettacolo che ormai ha un buon numero di spettatori anche in Italia, visto che va in onda puntualmente su Sky Sport 2 quasi ogni sera alle 23.45.
A commentare gli incontri ci sono due specialisti del settore, come Andrea Baggio, istruttore di arti marziali miste e Michele Verginelli, il miglior lottatore italiano di UFC, un duo che lascia da parte il gergo colorito e scherzoso per commentare in maniera tecnica e dettagliata ogni incontro. Ma vediamo da vicino che cos’è veramente l’UFC, acronimo che sta per Ultimate Fighting Championship.

I combattimenti si tengono all’interno di una gabbia ottagonale fatta di reti metalliche, tutti gli stili sono ammessi, dai più classici e “puliti” come karate, boxe, judo, a quelli più elaborati e tecnici come la lotta grecoromana e il catch, che consentono le prese, gli strangolamenti e le chiavi articolari.
L’UFC è nato a Las Vegas nel 1993, in occasione di un torneo aperto a lottatori di molteplici discipline, organizzato con lo scopo di individuare il miglior combattente al mondo. In quell’occasione fu il lottatore di ju-jitsu Gracie Royce a trionfare, battendo in finale l’esperto di shoot-fighting Ken Shamrock e diventando il primo campione della storia di questa disciplina.
2Ispirato alla valetudo brasiliana, l’UFC fu nei primi anni una sorta di rissa selvaggia con pochissime regole, sollevando spesso molteplici polemiche per la sua brutalità, tanto da essere spesso oscurata in molti canali, con una conseguente perdita di visibilità.

Più avanti la UFC diventò una federazione sportiva a tutti gli effetti, legandosi a commissioni atletiche e introducendo regole più severe. In questo modo riuscì ad uscire dall’oblio e a diventare uno degli spettacoli più seguiti in America e anche nel mondo, visto che attualmente va in onda in 35 paesi.
La UFC sta inoltre progettando di uscire dal territorio di Las Vegas per espandersi nel mondo, tanto che sono già state annunciate date in Canada, Messico e addirittura in Germania.
Un ulteriore mossa commerciale è stato il reality organizzato dall’UFC, per scoprire nuovi talenti e farli esordire nel circuito.
Attualmente l’UFC ha sotto contratto atleti provenienti da ogni paese, ma soprattutto da ogni disciplina. Il caso più eclatante è stato quello di Brock Lesnar, ex-stella del wrestling WWE, che proprio qualche settimana fa ha affrontato Frank Mir al suo esordio nell’UFC.

3Pur avendo perso per sottomissione, Lesnar non ha fatto un brutta figura, riuscendo fin dall’inizio a mettere in difficoltà Mir con i suoi colpi pesanti e brutali, per poi cadere però in una ankle lock, la dolorosa presa di sottomissione che torce la caviglia all’avversario, facendolo cedere.
Nell’UFC l’esperienza conta davvero molto e in ogni frazione di secondo la situazione può cambiare. Altra caratteristica particolare dell’UFC è il fatto che l’età non conta nulla e un atleta di oltre quarant’anni può tranquillamente battere e umiliare giovani lottatori più freschi e più atletici.
Nell’UFC sono la grinta e la determinazione a fare la differenza, non i muscoli e l’età, come ci ha dimostrato Randy Couture che  lo scorso anno, alla “tenera” età di 44 anni, ha conquistato per la quindicesima volta la cintura di campione dei pesi massimi, mettendo KO il gigantesco Tim Sylvia. Couture fa già parte della Hall of Fame dell’UFC, insieme a Ken Shamrock, Dan Severn e Royce Gracie.
Altri atleti dominanti in questi ultimi anni sono stati Matt Huges, George St Pierre, Tito Ortiz e Chuck Lidell.

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